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La rivista del Centro

Annali di Architettura 17/2005

Martino Astolfi
Agostino Fonduli architetto. La formazione e la prima pratica architettonica: il caso di Santa Maria Maddalena e Santo Spirito a Crema
pp. 93‐106.

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L’articolo segue il percorso artistico di Agostino Fonduli dalla sua formazione alla prima fabbrica architettonica, sulla linea di quanto emerso dagli studi condotti in sede di tesi di laurea. Nell’ambito padovano, presso la bottega del padre cremasco, e forse in un altro centro del Nord Italia, il giovane scultore si appropria di un lessico antiquario e di una notevole abilità fittile, con cui mostra dimestichezza sin dall’arrivo a Milano presso il cantiere di Santa Maria presso San Satiro. Gli attestati rapporti con Bramante, con la cerchia di artisti – il Battaggio in primis – e committenti della scuola di San Satiro suggeriscono la ragione del suo arrivo che, sulla scia della congiuntura padovano-ferrarese, vedrebbe come tramite privilegiato Antonio Meda e il vivace contesto delle arti suntuarie. All’interno della fabbrica è emersa anche la crescita del ruolo del Fonduli, da scultore a plasticatore antiquario e lo stretto rapporto con la cultura milanese del tempo. Dal 1490, data del primo progetto architettonico a noi noto, il maestro è chiamato dalle autorità cittadine della nativa Crema a lavorare alla fabbrica di Santa Maria Maddalena e Santo Spirito. Nel tempietto cremasco – essenzialmente inedito dal punto vista storico critico – l’operato scultoreo e quello costruttivo sono ormai dimensioni compresenti della sua produzione e l’esito architettonico risponde a una 227 cultura composita e aggiornata sul dibattito e sulla pratica costruttiva vitruviana della Milano d’inizio Cinquecento.

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