en

La rivista del Centro

Annali di Architettura 17/2005

Maria Grazia D’Amelio
Tra ossa, polveri e ceneri: il “fuoriasse” del baldacchino di San Pietro a Roma
pp. 127‐136.

< indietro     avanti >   |   sommario

Solo alcune scelte progettuali del baldacchino eretto da Gian Lorenzo Bernini tra il 1624 e il 1633, sopra l’altare degli Apostoli sono state, finora, decifrate. Sono stati, infatti, rintracciati i significati iconologici e iconografici della composizione, la ripresa simbolica dell’ordine vitineo dal tempio di Salomone a Gerusalemme, la corrispondenza proporzionale tra le membrature del titanico telaio e quella dell’ordine gigante che impagina l’interno della basilica; come anche l’ibri228 dazione tipologica e le tecniche e le tecnologie impiegate per simulare un materiale omogeneo. Rimane tuttavia un interrogativo fondamentale: perché Bernini avrebbe adottato per il baldacchino un impianto rettangolare e non uno quadrato più coerente con lo spazio centrale della crociera petrina? Il saggio, sulla base di documenti inediti, analizza i vincoli progettuali che trovano nella tomba di Pietro la giustificazione inderogabile; un vincolo invisibile che, come spesso accade, in architettura condiziona in modo potente le forme di ciò che si vede.

Per leggere l’intero articolo è necessario aver completato la procedura di iscrizione alla newsletter del Palladio Museum.
Se non sei già iscritto puoi farlo visitando questa pagina, altrimenti inserisci l’indirizzo email con cui sei iscritto:

^