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La rivista del Centro

Annali di Architettura 21/2009

Mario Piana
San Giorgio Maggiore e le cupole lignee lagunari
pp. 79‐90.

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Nella realizzazione della cupola di San Giorgio Maggiore Andrea Palladio viene chiamato a misurarsi con una prassi sedimentata a Venezia in oltre tre secoli di esperienze. Il confronto condurrà alla nascita di un organismo portatore di novità sostanziali, di segno architettonico e costruttivo, che scompagineranno la compatta procedura esecutiva fino allora applicata dai carpentieri lagunari. Rinunciando all’erezione di una macchina complessa e autoportante Andrea propone un semplice ed esile rivestimento ligneo, che aderisce passivamente alla calotta muraria sottostante, incapace di mutarne in misura sensibile il profilo. La soluzione raggiunta a San Giorgio rimarrà un caso isolato. Nessuna, tra le cupole lignee posteriori ne riprodurrà la tessitura. L’esempio della chiesa benedettina, tuttavia, costituisce un caposaldo nell’evoluzione costruttiva delle armature lignee cupolate veneziane: chiude definitivamente, relegandola al passato, l’età delle sovracupole esemplate su San Marco e spalanca la via alla moltiplicazione dei tipi.

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