en

La rivista del Centro

Annali di Architettura 22/2010

Francesca Mattei
Giambattista Aleotti (1546-1636) e la Regola di Jacopo Barozzi da Vignola della Biblioteca Ariostea di Ferrara (ms. Cl. I, 217)
pp. 101‐124.

< indietro     avanti >   |   sommario

La Regola di Vignola custodita alla Biblioteca Ariostea di Ferrara e postillata da Giambattista Aleotti, architetto e ingegnere delle acque ferrarese, è considerata nella letteratura un importante snodo dell’opera aleottiana. L’analisi formale e autoptica del manoscritto – che finora si era sottratto a uno studio sistematico – ha permesso di redigere la schedatura completa della Regola, in modo tale da evidenziare l’interesse da parte di Aleotti per la trattatistica e gli ordini architettonici. I contenuti dell’album hanno sollevato nuove questioni sulla formazione di Aleotti e sono stati messi in relazione alla sua attività di architetto. La composizione eterogenea dell’album, costituito da disegni di più mani, ha, infine, sollevato nuove ipotesi sull’ambiente architettonico ferrarese della seconda metà del Cinquecento, in particolare sui rapporti tra Terzo Terzi, Baldassarre Peruzzi, Pirro Ligorio e Giambattista Aleotti.

Per leggere l’intero articolo è necessario aver completato la procedura di iscrizione alla newsletter del Palladio Museum.
Se non sei già iscritto puoi farlo visitando questa pagina, altrimenti inserisci l’indirizzo email con cui sei iscritto:

^