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La rivista del Centro

Annali di Architettura 24/2012

Guido Beltramini, Edoardo Demo
Due documenti su Palladio e palazzo Barbarano
pp. 37‐42.

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Due inediti atti notarili redatti nella tarda primavera del 1539 dal notaio vicentino Teseo Brogliano danno consistenza documentaria ai rapporti di Palladio con il celebre incisore Valerio Belli, e uno di essi è il primo documento, sino ad oggi conosciuto, in cui il futuro grande architetto viene denominato Palladio, anticipando di oltre otto mesi le attestazioni portate alla luce ad inizio XX secolo da Giangiorgio Zorzi. L’inventario dei beni mobili presenti in palazzo Barbarano al momento della morte della vedova del committente, Montano, restituisce una descrizione preziosa sull’arredamento di un edificio palladiano.

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