en

La rivista del Centro

Annali di Architettura 27/2015

Massimo Bulgarelli
Il “levare per consiglio nostro”. Vincenzo Scamozzi e le cupole di Santa Giustina a Padova ne L’Idea della Architettura Universale
pp. 107‐114.

< indietro     avanti >   |   sommario

In un passo dell’Idea della Architettura Universale, Vincenzo Scamozzi si attribuisce la responsabilità dell’intervento alla basilica di Santa Giustina a Padova, che consiste nell’“apertura” delle cupole, tramite la demolizione delle volte ribassate esistenti. Il passo è inserito nel capitolo sulle volte del trattato, dove Scamozzi discute l’acustica delle coperture all’interno degli edifici religiosi, facendo riferimento al De architectura e ricorrendo al lessico vitruviano nella volgarizzazione di Daniele Barbaro, in particolare al termine “risuonare”, che designa una specifica distorsione del suono determinata dalla conformazione dell’ambiente. La modificazione del progetto precedente per Santa Giustina viene quindi presentata nel testo come esempio della versatile competenza dell’autore, fondata sull’autorità di Vitruvio, e giustificata come un miglioramento dell’acustica della chiesa. Il ritrovamento di nuovi documenti riguardanti le cupole della basilica padovana, fra i quali un parere autografo di Scamozzi, consente di verificare lo stato del cantiere, la cronologia e le effettive ragioni dell’intervento, il ruolo giocato dall’architetto vicentino, e di conseguenza la logica del passo inserito nel trattato. Evidentemente teso a trasmettere un’idea confacente di sé da parte di Scamozzi, più che a dare conto in modo attendibile delle vicende costruttive.

Per leggere l’intero articolo è necessario aver completato la procedura di iscrizione alla newsletter del Palladio Museum.
Se non sei già iscritto puoi farlo visitando questa pagina, altrimenti inserisci l’indirizzo email con cui sei iscritto:

^