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La rivista del Centro

Annali di Architettura 16/2004

Gianluca Belli
Un monumento per Cosimo I de’ Medici. La colonna della Giustizia a Firenze
pp. 57‐78.

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Il colossale fusto di granito grigio eretto a Firenze nel 1565, in piazza Santa Trinita, rappresenta uno dei primi casi rinascimentali in cui si utilizza intenzionalmente un elemento architettonico antico come monumento isolato. Proveniente dalle terme di Caracalla, il fusto giunge a Firenze dopo un difficile viaggio durato quindici mesi, che nella parte romana è diretto da Nanni di Baccio Bigio e in quella fiorentina da Bartolomeo Ammannati. Inizialmente è destinato a sostenere una statua di Cosimo I de’ Medici, ma in seguito il progetto subisce un’evoluzione: nel 1565 il fusto entra a far parte dell’apparato per il matrimonio di Francesco con Giovanna d’Austria, e l’effigie del duca è sostituita dall’allegoria della Giustizia. La collocazione della colonna all’interno dello spazio urbano è determinata con accuratezza. Ammannati la erige infatti all’incrocio di più assi viari, in modo da costituire il fulcro visuale di ciascuno dei percorsi. Centrale soprattutto quello passante per il ponte a Santa Trinita, appena ricostruito, il quale potrebbe essere stato pensato fin dal 1560 prevedendo la colonna come termine monumentale del suo asse.

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