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La rivista del Centro

Annali di Architettura 16/2004

Richard Schofield
Architecture and the Assertion of the Cult of Relics in Milan’s Public Spaces
pp. 79‐120.

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Dopo il Concilio di Trento Carlo Borromeo reintroduce la pratica di innalzare colonne con una croce sommitale agli incroci stradali, le processioni per il Santo Chiodo e le traslazioni delle reliquie di importanti santi locali. Le iniziative sul tessuto viario di Milano possono essere comprese solo alla luce dei contemporanei scontri tra protestanti e cattolici sulla validità della croce come icona (la più potente) e sul ruolo delle reliquie dei santi come intercessori. Nel saggio sono citati sia il massiccio attacco protestante (Calvino, Chemnitz, i Centuriatori di Magdeburgo e altri) sia la risposta cattolica (Martiall, Harpsfeld e Cope, Baronio ed altri). Le operazioni di Borromeo sono parte del contrattacco cattolico: egli insiste sull’efficacia delle reliquie e delle icone e sulla necessità di ospitarle adeguatamente entro splendidi contenitori (scrigni e chiese). L’elaborata cerimonia che accompagna la translatio delle reliquie di san Simpliciano (1582) è parte dello sforzo di legittimare il culto delle reliquie assieme alla testimonianza dell’antichità della chiesa milanese e della sua importanza per i nessi con Ambrogio, Agostino e Simpliciano. È stata ricostruita la straordinaria architettura effimera eretta per l’occasione di fronte al Duomo e in molte altre zone della città mentre il significato del suo apparato decorativo è stato correlato all’iconografia delle scene della vita di sant’Ambrogio (modello di vescovo paleocristiano e maggior ispiratore di Borromeo) raffigurate negli stalli del capitolo del coro della cattedrale milanese.

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