en

La rivista del Centro

Annali di Architettura 30/2018

Sabine Frommel
Antonio da Sangallo il Giovane e Andrea Palladio progettisti di ville
pp. 173‐186.

< indietro     avanti >   |   sommario

L’articolo mette a confronto i principi architettonici impiegati nella progettazione di ville da due architetti, Antonio da Sangallo il Giovane (1484-1546) e Andrea Palladio (1508-1580), e più precisamente i progetti di villa di Antonio e le prime ville di Palladio. Sebbene Antonio avesse progettato villa Madama, non gli furono affidati che pochi altri incarichi per questa tipologia residenziale. Ciò nonostante, tali progetti, come quelli per il cardinale Del Monte, per Paolo Ferretti e il cardinale Cervini, chiariscono la genesi della sua concezione architettonica. Un’analisi approfondita dei disegni per queste ville rivela che egli ne dedusse molti elementi dai progetti di Giuliano da Sangallo, in particolare dalla villa di Poggio a Caiano, elementi che sviluppò tenendo conto di miglioramenti funzionali. Inoltre, probabilmente Antonio vide alcuni dei disegni per ville o palazzi di Leonardo da Vinci, anch’essi a pianta centrale e con colonne, timpani e serliane sulle facciate. Palladio mise a frutto queste prime esperienze e ne seguì la tendenza a «sacralizzare» gli edifici privati. Alcune delle sue scelte sembrano risalire direttamente a Giuliano, specialmente ai suoi progetti per facciate con timpani da tempio classico. Anche l’influenza di Antonio, che egli probabilmente incontrò a Roma nel 1541, è molto significativa. Palladio ne studiò sicuramente le composizioni di villa a pianta centrale. Ciò nonostante si può evidenziare un certo numero di differenze: i progetti palladiani di sale centrali sono più complessi, con l’impiego di elementi come la croce latina e quella greca e un trattamento geometrico dei volumi molto più audace. Inoltre, diversamente da Antonio che tende ad arretrare la loggia d’ingresso (villa Ferretti e villa Cervini), in alcuni dei suoi primi progetti Palladio, prima di usare portici indipendenti innestati al volume, allinea la loggia alla facciata. Sicuramente Palladio fu stimolato anche da altre fonti, tuttavia, come vuole evidenziare questo saggio, l’influenza di Antonio il Giovane sull’evoluzione della sua progettazione architettonica ebbe un ruolo determinante.

Per leggere l’intero articolo è necessario aver completato la procedura di iscrizione alla newsletter del Palladio Museum.
Se non sei già iscritto puoi farlo visitando questa pagina, altrimenti inserisci l’indirizzo email con cui sei iscritto:

^