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Palladio 500 anni
Vicenza, palazzo Barbarano. 20 settembre 2008 - 6 gennaio 2009

Palladio. Un eterno contemporaneo

La terza e ultima sezione si apre con un'opera straordinaria, la grande veduta a volo d'uccello di Vicenza intorno al 1580 (anno di morte di Palladio) realizzata per servire da modello per la Gallerie delle Carte Geografiche in Vaticano. Si tratta di una delle più belle mappe rinascimentali, in grande formato (130 x 140 cm) che consente di vedere quanto di effettivamente costruito esista nella Vicenza palladiana, e scoprire che alla morte dell'architetto molti edifici sono ancora in costruzione: palazzo Chiericati, palazzo Thiene, lo stesso palazzo Barbaran da Porto.
Ma accanto ad essa il vero "mausoleo" dell'architetto, la villa Rotonda che in mostra sarà affiancata a disegni rinascimentali del Mausoleo di Alicarnasso, una delle sette meraviglie del mondo, proposta fra le fonti di ispirazione dell'edificio.
Ai segni del "lascito" palladiano, seguono gli edifici di un gruppo di architetti che ne hanno raccolto l'eredità: Vincenzo Scamozzi, Inigo Jones (in mostra in un splendido ritratti di Van Dyck dalle Devonshire Collections di Chatsworth) e la sua Banqueting House, Lord Burlington con i suoi disegni della villa di Chiswick (sempre da Chatsworth), Giacomo Quarenghi (dalla Biblioteca di Bergamo), Charles Cameron, sino a Thomas Jefferson e la sua villa di Monticello.

L'ultima immagine che vedrete uscendo dalla mostra è lo splendido Capriccio di Canaletto che mostra il ponte di Rialto come lo avrebbe voluto Palladio con accanto, sulle rive del Canal Grande, la Basilica Palladiana e palazzo Chiericati: una Venezia "palladianizzata" frutto dell'amore che nei secoli successivi riscuote la sua opera.

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