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La rivista del Centro

Annali di Architettura 17/2005

Felipe Pereda
Le origini dell’architettura cubica: Alfonso de Madrigal, Nicola da Lira e la querelle salomonista nella Spagna del Quattrocento
pp. 21‐52.

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L’importanza del contributo spagnolo nella ricostruzione architettonica del tempio di Gerusalemme è ben nota: Arias Montano, i padri Prado e Villalpando o Caramuel e frate Juan Ricci nell’epoca barocca sono testimoni riconosciuti dell’interesse che suscitò questo aspetto particolare della storia biblica nella penisola iberica. L’articolo analizza le radici di questa tradizione (che risalgono sicuramente all’inizio del secolo XIV) per concentrarsi su due aspetti fondamentali della sua storia nel secolo XV: da una parte studia l’entusiastica ricezione degli scritti del francescano Nicola da Lira (seconda metà del XIII secolo), dall’altra propone una definizione storicamente corretta del concetto di imitazione architettonica nell’era pretipografica. Per la prima questione, è possibile illustrare il livello dei manoscritti e della cultura architettonica del loro autore attraverso un’analisi molto precisa del corpus dei disegni e del loro contesto intellettuale, anche studiando la possibile influenza sull’architettura coeva, in particolare sulla planimetria della cattedrale di Siviglia. Il secondo nodo, fondamentale, si scioglie invece partendo dall’analisi della risposta data a Nicola da Lira dal teologo spagnolo Alfonso de Madrigal el Tostado (m. 1445) e dai requisiti ermeneutici che dovrebbe possedere un edificio per essere la replica di tale modello prototipico.

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