67° Corso sull’architettura palladiana
Palladio in cantiereVicenza + Veneto, 26 agosto - 1 settembre 2025[iscrizioni aperte]
[iscrizioni aperte]
Docenti
Donata Battilotti, già Università di Udine

Ha insegnato Storia dell’architettura all’Università di Udine fino al 2023. Si occupa prevalentemente di Andrea Palladio, della storia urbana e del territorio di Vicenza nel Cinquecento, di ville venete. Tra le sue pubblicazioni si segnalano Vicenza al tempo di Andrea Palladio attraverso i libri dell’estimo del 1563-1564 (1980), Le ville di Palladio (1990), l’aggiornamento della monografia di Lionello Puppi, Andrea Palladio (1999), la cura del volume sulle ville della provincia di Vicenza dell’Istituto regionale ville venete (2005), Le mura di Vicenza nel Cinquecento. Cronaca di un fallimento (2020). Fa parte dal 2003 del Consiglio scientifico del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio ed è membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza.
Giovanna Battista, MiC - Soprintendenza Archeologi, Belle Arti e Paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza

Laureata in architettura all’Università degli studi di Firenze nel 1997, ha conseguito la Specializzazione in Restauro dei Monumenti presso La Sapienza di Roma e il dottorato in Analisi e valorizzazione del paesaggio all’Università del Molise. Ha svolto attività didattica e di ricerca presso il Dipartimento di Storia dell’Architettura e Restauro delle Strutture Architettoniche dell’Università degli Studi di Firenze “Gruppo di Ricerca sul Restauro Archeologico” partecipando anche a diverse missioni di ricerca in Francia e in Giordania.
Dal 2012 è funzionario architetto del Ministero della cultura e svolge attività di tutela paesaggistica, alta sorveglianza sui restauri di edifici tutelati e di responsabile del progetto dei lavori pubblici ministeriali.
Guido Beltramini, Direttore CISA Andrea Palladio

Dal 1991 è direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio. È stato professore a contratto all’Università di Ferrara dal 1994 al 2002 e dal 2015 è visiting professor alla Graduate School of Design di Harvard University. Studia la storia dell'architettura del Rinascimento, con una particolare interesse per Palladio, l'architettura veneta, l'arte della guerra e la cultura dell'Antico.
Andreas Beyer, Universität Basel, Basilea

Dal 2003 al 2025 è stato professore di storia dell'arte all'Università di Basilea. Ha diretto il Centre allemand d'histoire de l'art a Parigi dal 2009 al 2014. Le sue ricerche e pubblicazioni sono dedicati tra l'altro all'architettura napoletana del Quattrocento, all'arte rinascimentale italiana e quella tedesca del neoclassicismo. Nel 1983 ha pubblicato la prima edizione tedesca dei Quattro Libri dell'Architettura del Palladio e ha in seguito a più riprese lavorato sull'architetto vicentino, concentrandosi sul Teatro Olimpico e i Quattro Libri dell'Architettura. Libri più recenti: Il corpo dell'artista. La traccia nascosta della vita nell'arte, Torino 2023; Benvenuto Cellini and the embodiment of the modern artist, Reaktion Books, London 2025.
Cammy Brothers, Northeastern University, Boston

Cammy Brothers (Northeastern University), è specializzata in arte e architettura italiana del Rinascimento e del Mediterraneo. È autrice di due monografie, Michelangelo, Drawing and the Invention of Architecture (Yale University Press, 2008) e Giuliano da Sangallo and the Ruins of Rome (Princeton University Press, 2022). Sta lavorando al suo terzo libro, Memory, Preservation, and Appropriation: The Contested Architectural Legacy of Islamic Spain. È curatrice, insieme a Kathleen Christian, di una nuova collana di libri per Harvey Miller Press, All'Antica: Early Modern Perspectives on the Antique. Oltre alle sue pubblicazioni accademiche, collabora frequentemente con il Wall Street Journal su temi di arte e letteratura.
Federico Maria Cetrangolo, MiC - Soprintendenza Archeologi, Belle Arti e Paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza

Laureato in architettura (Università Iuav di Venezia, 2003) con una tesi sui restauri dell’Arca di Mastino II, alle Arche Scaligere di Verona, ha conseguito la specializzazione in Conservazione dei beni architettonici (Politecnico di Milano, 2017) con una tesi sui restauri del palazzo della Dogana di terra di Verona. In qualità di funzionario della Soprintendenza ha collaborato dal 1985 al 1997, ai restauri di palazzo Barbaran Da Porto di Vicenza.
Silvia Dandria, MiC - Soprintendenza Archeologi, Belle Arti e Paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza

Silvia Dandria è si è laureata presso l’Università IUAV di Venezia e ha conseguito il Dottorato di ricerca in Conservazione dei beni architettonici presso il Politecnico di Milano con una tesi sulle tecniche costruttive storiche, dopo una decina d’anni di collaborazioni alla didattica presso il Politecnico e di libera professione incentrata sul rilievo e l’analisi dei manufatti storici nel 2018 entra in ruolo come funzionario architetto presso la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza dove è responsabile per tutela monumentale e paesaggistica sul territorio di competenza e svolge attività di Rup, progettazione e direzione lavori nell’ambito dei lavori pubblici sull’edilizia monumentale. Svolge ricerche sulla disciplina del restauro, le metodologie di intervento e la storia della più recente tutela delle città e dei centri storici nella seconda metà del Novecento anche attraverso l’attività di coordinatrice dell’Archivio Piero Gazzola.
Edoardo Danzi, Università Iuav di Venezia

Specializzato in rilievo stratigrafico dell’architettura ed esperto nella mappatura delle macro-morfologie di alterazione e degrado dei materiali, lavora specialmente nel campo del restauro del patrimonio architettonico, seguendo le diverse fasi di progettazione: dagli studi analitici e di rilievo per la conoscenza dei manufatti al progetto e direzione dei lavori. Per molti anni docente a contratto all’Università IUAV di Venezia, dove ha insegnato Restauro, e all’Istituto Veneto per I beni Culturali, dove ha insegnato Restauro della pietra e Storia dell’architettura veneziana; con contratti anche in altre università italiane (Facoltà di Ingegneria di Padova e Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica di Trento). Ha partecipato, coordinato e/o diretto, diverse ricerche internazionali e scambi culturali, presentando i risultati dei lavori di ricerca e di progettazione in molti convegni nazionali ed internazionali. Ha cooperato con il CISA e con altre istituzioni culturali (ICCROM - UNESCO/BRESCE - Getty Conservation Institute - Soprintendenza di Venezia e Laguna - The Venice in Peril Fund and Venetian Heritage Inc., Co.Ri.La., L.A.M.A.) come docente in Seminari e Corsi internazionali sul Restauro Architettonico e sulle Tecniche di conservazione della pietra naturale e artificiale. Ha contribuito a progetti di conservazione e restauro di strutture stratificate ed edifici storici in Italia e all’estero. Tra gli studi più importanti, si segnalano quelli su edifici palladiani (Basilica e Teatro Olimpico, pubblicati quest’ultimi nel volume Palladio, materiali, tecniche, restauri, 2011), edifici veneziani (Nartece della Basilica Marciana, Arsenale, Teatro La Fenice, Galleria dell’Accademia, Palazzo Mocenigo Casa Nuova e Ca’ Loredan Vendramin Calergi), a Pisa (Pergamo di Giovanni Pisano nella Cattedrale), a Roma (progetto di restauro e allestimento museale del Vittoriano) e in Libano per i siti archeologici di Baalbek e Tiro.
Paolo Faccio, Università Iuav di Venezia

Paolo Faccio nato a Taranto il 26 maggio 1959 si laurea in Ingegneria Civile a Padova nel 1985, Si laurea in Architettura all’Università IUAV di Venezia nel 1998., Professore Ordinario di Restauro all’Università IUAV di Venezia dal 2019. Dal 2022 ad oggi è direttore della SSIBAP – Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, autore di numerosi saggi sulle tecniche costruttive storiche, riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale e sulla conservazione dell’architettura del Novecento. Ha ricevuto premi nazionali ed internazionali sul restauro tra i quali la MÉDAILLE DE LA RESTAURATION" dell'Académie d'Architecture di Parigi per il restauro della Tomba Brion di Carlo Scarpa e il premio Torta per il miglior restauro a Venezia per il progetto di palazzo Contarini del Bovolo. Progettista di interventi con finanziamento PNRR come villa di Maser di Andrea Palladio e villa Rossi a Santorso – VI di Caregaro Negrin.
Antonio Foscari, Università Iuav di Venezia

Antonio Foscari, architetto e professore di Storia dell’architettura presso Università Iuav di
Venezia, è tra i più noti studiosi a livello internazionale di Palladio e di architettura rinascimentale veneziana e veneta, a cui ha dedicato decine di saggi e libri celebri come Armonia e conflitti: la chiesa di San Francesco della Vigna nella Venezia del Cinquecento (1983, con Manfredo Tafuri) e, recentemente, Andrea Palladio: Unbuilt Venice (2010) e Tumult and Order: Malcontenta 1924-1939 (2012), quest’ultimo dedicato alla storia novecentesca della villa realizzata da Andrea Palladio per i suoi antenati.
Dal 1996 al 1999 è stato presidente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, dal 2005 è
vicepresidente della Fondazione Querini Stampalia, dal 2005 al 2011 è seduto nel Consiglio di
Amministrazione del Louvre e dal 2017 in quello del CISA Andrea Palladio. Commendatore al
merito della Repubblica Italiana dal 2003, nel 1990 è stato insignito della Légion d’Honneur de la République Francaise.
Gianmario Guidarelli, Università degli Studi di Padova

Gianmario Guidarelli è professore associato in Storia dell’Architettura presso l’Università degli studi di Padova (DICEA) e professore incaricato presso la Facoltà Teologica del Triveneto. Coordina i progetti "Chiese di Venezia. Nuove prospettive di ricerca", “Armonie Composte. Ciclo di seminari sul paesaggio monastico” (con Elena Svalduz) e "La città medievale. La città dei frati. Medieval city. City of the friars” (con Silvia Beltramo). È Principal Investigator del progetto di ricerca PRIN 2022 "CoenoBI(u)M. Arte e architettura della Congregazione Benedettina Cassinese (XV-XVIII secolo): strategie di analisi digitali e spaziali attraverso modelli BIM". È socio residente e membro del Consiglio Scientifico dell’Ateneo Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Dal 2024 è direttore scientifico della rivista “Ateneo Veneto” (fascia A per E 8). Ha pubblicato monografie e saggi su riviste internazionali inerenti la storia dell'architettura del Medioevo e del Rinascimento, in particolare veneziano. Attualmente la sua attività di ricerca si è concentrata sull'architettura religiosa nel Rinascimento e sul tema del paesaggio monastico nell’Umanesimo italiano.
Charles Hind, già Royal Institute of British Architects, Londra

Charles Hind è Chief Curator Emeritus del Royal Institute of British Architects e Visiting Fellow del CISA Andrea Palladio nonché presidente del comitato editoriale del RIBA Palladio Drawings Cataloguing Project. Dopo una laurea in storia a Oxford e un inizio poco promettente come bibliotecario, è passato a Sotheby’s, dove ha curato una vendita annuale di disegni di architettura e design, per poi diventare redattore per l'architettura del Macmillan Dictionary of Art. È entrato al RIBA come curatore delle collezioni di disegni nel 1996. Ha pubblicato e tenuto conferenze in numerosi contesti sulla storia dell’architettura britannica, in particolare dal XVII al XIX secolo, e ha curato numerose mostre basate principalmente sulle collezioni del RIBA, tra cui, assieme a Guido Beltramini: Palladio and his Legacy. A Transatlantic Journey (mostra itinerante negli Stati Uniti tra il 2010 e il 2011) e Palladianism: the Good, the Bad and the Unexpected (Londra, 2015-2016). Recentemente ha co-curato The Architectural Drawing Book (RIBA Publishing, 2023) ed è attualmente presidente del Lutyens Trust.
Olivia Horsfall Turner, Royal Institute of British Architects, Londra

Olivia Horsfall Turner is the Chief Curator of the Royal Institute of British Architects. After an undergraduate degree in History and History of Art at Cambridge she was a Mellon Fellow at Yale and completed her doctorate at University College London. Following a period as a Junior Research Fellow at Trinity College Dublin, she joined English Heritage as an Architectural Investigator and subsequently as an Historian with the Survey of London. From 2014 to 2024 she was Senior Curator of Architecture and Design at the Victoria and Albert Museum, London, where she was responsible for the design drawings collection, documenting process in the applied arts, including architecture, from the fifteenth century to the present day. She has published on a variety of subjects, including medieval wall-paintings and early modern antiquarianism; her most recent book is Owen Jones and the V&A: Ornament for a Modern Age (Lund Humphries, 2023). She has a particular interest in the history of architectural representation and the history of style. She is a Fellow of the Society of Antiquaries.
Adelmo Lazzari, architetto

Laureato in architettura all’Università Iuav di Venezia nel 1998. Architetto - restauratore con competenze sulle indagini stratigrafiche, nel 1999 fonda con Serena Franceschi ed altri professionisti la società di ingegneria L.A.I.R.A. s.r.l., Laboratorio di Archeologia, Ingegneria, Restauro e Architettura (www.laira.it) dove è Consigliere, Procuratore e Direttore Tecnico.
Con la collega Serena Franceschi si occupa di indagini propedeutiche al restauro e della progettazione e la direzione di interventi di restauro. Sono in corso gli interventi di restauro: sull’Acquedotto Claudio – Roma; sulla Chiesa Nuova - San Maria in Vallicella -Roma; sulla Chiesa di San Lorenzo – Verona; sulla sede di Ca’ Foscari San Tomà – Venezia.
Sono in corso gli interventi di restauro e valorizzazione: sulle strutture archeologiche del Lazzaretto di S. Teresa – Magazzino 26 - Porto di Trieste; sulle strutture archeologiche della chiesa di San Paolo a Illegio – Tolmezzo (UD); sugli scoperti dell’area archeologica di San Martino – Ovaro (UD).
In corso di realizzazione numerosi PNRR – Piccoli Borghi – Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Da poco si sono conclusi interventi di restauro, scavo e valorizzazione: su Villa Thiene - Quinto Vicentino (VI); sul Castello di San Martino – Cervarese Santa Croce – (PD); sull’area archeologica di Via dei Capitelli – Trieste; sull’area archeologica di Via Scavi e Via Neroniana – Montegrotto Terme (PD). In passato abilitato alla professione in Croazia. Da dodici anni con Serena Franceschi e la restauratrice Barbara D’Incau si occupa delle indagini, degli interventi di restauro sulle Porte e su parti delle mura veneziane della città di Cattaro – (Montenegro) e della città di Lesina (Croazia).
Con LAIRA srl si è occupato recentemente di rilievi, studi e indagini stratigrafiche sulla Sala del Capito della Basilica del Santo – Padova, studi che hanno portato alla scoperta negli anditi della volta, di inediti lacerti di decorazioni attribuite a Giotto. È membro del comitato scientifico della Associazione Città Murate del Veneto, associazione della Regione del Veneto che raggruppa 35 città fortificate.
Francesco Marcorin, Curatore del Palladio Museum

Laureato in architettura, nel 2014 consegue il dottorato di ricerca allo IUAV con una tesi su Michele Sanmicheli.
Dopo una collaborazione con l’Archivio di Stato di Verona, nel 2017 è Ayesha Bulchandani Curatorial Intern presso la Frick Collection di New York e nell’autunno dello stesso anno è Weinberg Fellow presso la Columbia University. Nei due anni successivi è docente a Union College (Firenze) e all’ENSTP di Yaoundé; in concomitanza, è coinvolto nel progetto internazionale “Thinking 3D” coordinato dalla University of St. Andrews, il Magdalen College e le Bodleian Libraries di Oxford.
La sua ricerca si snoda a cavallo di diverse discipline, dalla storia dell’architettura e del collezionismo, alla storia della musica e della raffigurazione, con particolare attenzione alla ricezione dell’antico nella cultura rinascimentale e al disegno come strumento di conoscenza. Le sue pubblicazioni principali riguardano Michele Sanmicheli, Andrea Palladio, Antonio da Sangallo il Giovane, Giovanni Maria Falconetto e Giovanni Caroto.
Damiana Lucia Paternò, SABAP per l’area metropolitana di Venezia

Laureata in architettura all’Università Iuav di Venezia nel 2008, ha conseguito il dottorato in Conservazione dei beni architettonici al Politecnico di Milano (2013). Dal 2008 ha svolto attività didattica come assistente all’Università IUAV di Venezia. Nel medesimo Ateneo è stato titolare di assegni di ricerca e docente a contratto di Restauro Architettonico. Ha compiuto studi sulle tecniche costruttive utilizzate da Andrea Palladio, elaborando un progetto di catalogazione in partnership e con il Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio, ente con cui collabora dal 2010. Ha partecipato a convegni nazionali e internazionali e scritto saggi e articoli sulla consistenza fisica delle opere palladiane e sui relativi restauri, pubblicando il libro “Palladio nel tempo. Trasformazioni, autenticità, mito tra Ottocento e Novecento” (2014).
Dal 2018 lavora come funzionario architetto presso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le provincie di Belluno, Padova e Treviso, dove è anche responsabile d’area funzionale per l’educazione e la ricerca e referente per il Piano Paesaggistico della Regione Veneto.
Mario Piana, già Università Iuav di Venezia

Laureato nel 1974 presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dal 1979 al 1998 ha lavorato come architetto presso la Soprintendenza ai B.A.A. di Venezia, svolgendo l’incarico di Soprintendente reggente negli anni 1981-82. Da consulente UNESCO nel 1990 e 1994 ha affiancato le équipes locali impegnate nel restauro di alcune chiese di Quito (Equador) dissestate da un sisma, e, nel 1996, ha collaborato alla stesura del progetto di consolidamento strutturale della fortezza di San Juan de Ulùa a Veracruz (Messico). Ha progettato e diretto numerosi interventi di restauro; tra tutti si ricordano il palazzo dei Grimani a S. M. Formosa, la scala Contarini del Bovolo, il castello di Rovigo, le Gaggiandre dell’Arsenale, il Peristilio, il Tablino e la Scala ovata del Convento della Carità, la cattedrale di Torcello, le basiliche dei Frari e della Salute, le chiese di S. Giorgio Maggiore e di S. M. dei Miracoli. Docente di Restauro Architettonico dal 1998 al 2022 presso l’Università IUAV di Venezia, è stato Direttore del primo triennio della Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio. Dal 2010 fa parte del collegio docenti del Dottorato di storia dell’architettura. Autore di numerose pubblicazioni dedicate ai temi del restauro e alla storia delle tecniche edificatorie lagunari, dal 2004 è membro del Consiglio scientifico del CISA e dal 2018 socio dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Attualmente è proto della Basilica di San Marco.
Felice Giuseppe Romano, MiC - Soprintendenza Archeologi, Belle Arti e Paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza
Francesca Salatin, Università Iuav di Venezia

Laureata in architettura, nel 2015 consegue il dottorato di ricerca con una tesi sulla fortuna della Basilica di Massenzio. E' un architetto specializzato in restauro e conservazione del patrimonio. Dal 2009 collabora a vario titolo con diverse università, tra le quali lo Iuav di Venezia e l’Università di San Marino. Con una ricerca sull’editoria veneziana, è stata borsista del Centro Branca della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. La sua ricerca si snoda a cavallo di diverse discipline, dalla ricezione dell’antico nella cultura rinascimentale alla trattatistica, dalle tecniche costruttive alla conservazione del patrimonio. È autrice di diversi saggi dedicati in particolare alla ricezione dell’opera di Vitruvio.
Marlene Schwemer, Universität Wien

Dottoranda in Storia dell’Arte a Yale, Marlene Schwemer si è laureata in storia dell’arte e in studi romanzi (italiano e portoghese) all’Università di Vienna, con soggiorni presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università Roma Tre. La sua ricerca indaga le intersezioni intellettuali tra studio dell’antico e pratiche d’architettura nel Cinquecento, mettendo in rilievo il ruolo del disegno nei processi progettuali. Attraverso un approccio interdisciplinare esplora come le rappresentazioni di architettura antica e all’antica fondano realtà e finzione nella costruzione di narrazioni storiche e sapere antiquario. In questo contesto ha sviluppato un particolare interesse per l’opera di Andrea Palladio, che si riflette nel suo recente saggio in corso di pubblicazione negli Annali di architettura, dedicato alla relazione tra i suoi disegni dall’antico e il suo progetto per la villa Pisani a Montagnana. Le ricerche di Marlene sono state sostenute da borse di studio del Centro Tedesco di Studi Veneziani, del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e della Stiftung Bibliothek Werner Oechslin in Svizzera.
Emanuela Sorbo, Università Iuav di Venezia

Emanuela Sorbo, architetto, PhD, è professore associato in Restauro Architettonico presso l’Università Iuav di Venezia. Membro del collegio di Dottorato in Storia delle Arti dell’Università Ca’ Foscari e del Consiglio della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio (Iuav), è revisore per Reprise e Anvur. È responsabile scientifico Iuav del progetto europeo Erasmus+ HERSUS, del Centro Interateneo Cespita, coordina per Iuav la rete CarveLand e il cluster di ricerca MATESCA, con cui ha avviato accordi e ricerche su monumenti e siti di interesse culturale con enti pubblici (Sabap-Vr, Sabap-Met, DRM-Veneto, Comuni di Vicenza, Verona, Schio, Brendola), compiendo studi e ricerche propedeutiche al progetto conservativo su monumenti e ambiti urbani di notevole interesse culturale quali a titolo di esempio: Giardini Valmarana-Salvi e Teatro Olimpico a Vicenza, Arena e Teatro Romano di Verona, Fabbrica Alta di Schio, Ala Scarpa della Gypsotheca di Possagno. Dal 2023 è responsabile della collana "Matesca-Ricerche" (Marsilio), con comitato scientifico internazionale. Le sue attività di ricerca riguardano le forme e le tecniche di conservazione e restauro delle rovine e dei luoghi abbandonati, su cui pubblica, con regolarità monografie e saggi su riviste nazionali e internazionali.
Vitale Zanchettin, Musei Vaticani, Roma; Università Iuav di Venezia

Vitale Zanchettin (1967), laureato nel 1996 presso l’Università Iuav di Venezia con una tesi in storia dell’architettura dedicata all’opera di Francesco Borromini, ha compiuto nello stesso ateneo i propri studi per il dottorato di ricerca dedicati all’edilizia sociale a Breslavia e a Francoforte tra le due guerre (1999). Dal 2001 insegna Storia dell’architettura moderna e contemporanea presso l’Università Iuav di Venezia.
Come borsista presso la Bibliotheca Hertziana – Max Plank Institut für Kunstgeschichte (2001–2002) ha compiuto studi sullo sviluppo urbano di Roma nel primo Cinquecento. Ha collaborato con l’Istituto Storico Austriaco per l’organizzazione della mostra su Adolf Loos (Roma 2006, con Richard Bösel). È stato Borsista della Alexander von Humboldt Stiftung (2007–2009) presso la Rheinische Friedrich-Wilhelms Universität di Bonn, dove ha tenuto corsi e seminari fino al 2012. Dal 2006 le sue ricerche si sono concentrate sull’attività di Michelangelo architetto presso la Fabbrica di San Pietro. Per i suoi studi sulla Basilica Vaticana ha ottenuto nel 2009 il premio Hanno-und-Ilse-Hahn (Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institut für Kunstgeschichte). Dal 2012 ha affrontato studi sulla formazione di Michelangelo architetto presso il Kunsthistorisches Institut di Firenze – Max Planck Institut für Kunstgeschichte. Dal 2015 è responsabile della Sovrintendenza ai Beni Architettonici dei Musei Vaticani.