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La rivista del Centro

Annali di Architettura 25/2013

Vitale Zanchettin
Simone del Pollaiolo e la formazione di Michelangelo architetto
pp. 61‐80.

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l progetto di architettura impegnò Michelangelo soprattutto dopo i quarant’anni, ma le sue capacità di costruttore si manifestarono ben prima del coinvolgimento per la facciata di San Lorenzo, cui si dedicò a partire dal 1515-1516. Egli appare consapevole della propria perizia nel costruire fin dai primi anni del secolo, così come ne appaiono consapevoli anche i contemporanei, ma non è facile ripercorrere i primi passi dello scultore nel mondo dell’architettura. Pietra e costruzione costituiscono un binomio inscindibile nell’attività edilizia di Fi renze nel Quattrocento. Sul finire del secolo, periodo cruciale per la formazione del giovane Michelangelo, Simone del Pollaiolo fu l’erede più autentico di tale tradizione, realizzando architetture di primo piano per la Repubblica fino alla morte, avvenuta nel 1508. Nella vasta produzione architettonica di Michelangelo la pietra assume un ruolo centrale, dalle prime opere fiorentine fino ai colossali corpi di fabbrica delle architetture romane della maturità. In esse il culto della costruzione per mezzo di grandi blocchi monolitici esprime con evidenza il legame dell’artista con la propria città di origine. Attraverso un’analisi dei principali cantieri condotti da Simone del Pollaiolo, il lavoro affronta la relazione di continuità tra i due artisti concentrandosi su alcune architetture considerate cruciali per la formazione di Michelangelo come costruttore, e dimostrando gli orizzonti aperti nella mente del giovane scultore dai maggiori cantieri della Firenze repubblicana.

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