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La rivista del Centro

Annali di Architettura 20/2008

Silvia Moretti, Maria Teresa Todesco
Il cantiere della cappella di Sant’Alvise nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia (1458-1499)
pp. 83‐108.

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L’esame attento del registro contabile della gestione dei beni del procuratore di San Marco Alvise Storlato ha reso possibile raccogliere informazioni precise sulla cronologia di costruzione della cappella di Sant’Alvise. Questa, aggiunta nel 1458-63 lungo il fianco meridionale della chiesa 153 dei Santi Giovanni e Paolo, costituisce un esempio significativo del linguaggio architettonico nel periodo che precede l’avvento dello stile classico a Venezia. I documenti ora analizzati permettono di ricostruire la struttura originaria dell’interno della cappella – coperto da un rifacimento seicentesco – , attestano con chiarezza la partecipazione di Iacopo Bellini e di Bartolomeo Vivarini per le opere pittoriche e consentono di fare alcune ipotesi sul gruppo di lavoro che la realizzò per la parte architettonica. Il committente fu un ricco mercante veneziano, marito di Maria da Carrara, nipote di Francesco e vedova del “dotor” Nicolò Contarini degli Scrigni. Pur appartenendo a una famiglia poco numerosa e di recente nobiltà, Alvise Storlato compì un brillante cursus honorum, riflesso degli stretti rapporti intrecciati con il patriziato di vecchia data. Nonostante la cappella sia postuma, probabilmente fu lo stesso committente che ne indicò le linee fondamentali per la costruzione, lasciando trasparire i suoi gusti permeati dagli ideali del dogado Foscari.

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