en

La rivista del Centro

Annali di Architettura 22/2010

Tracy E. Cooper
Palladio and his patrons: the performance of magnificenza
pp. 89‐100.

< indietro     avanti >   |   sommario

Uno degli attributi più discussi e associati ai grandi uomini dalla tradizione classica è stato il concetto di magnificenza. Il rinnovato interesse per l’espressione della magnificenza in architettura verificatosi nel Rinascimento ha condotto a importanti studi al proposito. L’articolo, che affronta il tema dell’architettura di Palladio in rapporto a questo concetto, è stato scritto in collegamento con quelli di James Ackerman e di Scott Schiamberg, avendo con essi un nucleo comune. Ci si propone di collocare le azioni del Palladio e dei suoi mecenati veneziani entro la contemporanea nozione in evoluzione di magnificenza pubblica e privata nel contesto della repubblica e della celebrazione della famiglia, della nobiltà e dell’onore. Questo tema diventa dichiarazione programmatica per Palladio e per i suoi protettori, ed è esplicita nel dialogo di Paolo Paruta Della perfettione della vita politica, pubblicato a Venezia nel 1579 anche se impostato come una conversazione svoltasi a Trento nel 1563 con interlocutori quali Daniele Barbaro e Giovanni Grimani. La sensibilità di Palladio per il decoro di magnificenza inteso come distintivo di status sociale fornì, attraverso il libro, un modello alternativo per il nuovo gentiluomo.

Per leggere l’intero articolo è necessario aver completato la procedura di iscrizione alla newsletter del Palladio Museum.
Se non sei già iscritto puoi farlo visitando questa pagina, altrimenti inserisci l’indirizzo email con cui sei iscritto:

^