en

La rivista del Centro

Annali di Architettura 26/2014

Luisa Giordano
Dai Bramanti a Bramante. Traccia per il percorso della storiogra a lombarda nella prima metà dell’Ottocento
pp. 95‐106.

< indietro     avanti >   |   sommario

Il saggio mette in luce alcuni aspetti distintivi della storiografia lombarda della prima metà dell’Ottocento. Nel periodo napoleonico, quando Milano divenne capitale del Regno d’Italia, si assistette al tentativo di rivendicare alla città per i secoli dell’età moderna il primato culturale nel campo delle arti; in questa prospettiva, Bramante, nello sdoppiamento tra Bramante da Milano e Bramante da Urbino che riprendeva l’equivoco originato dal Vasari ma ne tralasciava il positivo superamento attuato dall’erudizione settecentesca, divenne un mezzo per affermare il ruolo della cultura lombarda. Con l’età della Restaurazione, lo sdoppiamento della personalità storica dell’architetto fu strumento per la polemica contro la tradizione accademica e il rinnovamento dei modelli offerti alla progettazione destinata soprattutto a soddisfare le esigenze dell’architettura civile.

Per leggere l’intero articolo è necessario aver completato la procedura di iscrizione alla newsletter del Palladio Museum.
Se non sei già iscritto puoi farlo visitando questa pagina, altrimenti inserisci l’indirizzo email con cui sei iscritto:

^