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La rivista del Centro

Annali di Architettura 26/2014

Francesco Paolo Fiore
Il Bramante architetto di Arnaldo Bruschi
pp. 113‐122.

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La monografia che Arnaldo Bruschi ha dedicato a Bramante architetto nel 1969 per i tipi dell’editore Laterza ha costituito e costituisce ancora un brillante e fondamentale studio di riferimento per l’interpretazione dell’opera dell’architetto che, secondo Vasari, “seguitando le vestigia di Filippo [Brunelleschi], facesse a gli altri dopo di lui strada sicura nella professione della architettura”. Sarebbe seguito, nel 1973, un più sintetico volume dal titolo Bramante, pubblicato contemporaneamente in lingua inglese, nel quale Bruschi avrebbe messo a Colpunto e aggiornato i contenuti della sua più ampia e precedente monografia dedicata all’architetto. Il saggio che qui si pubblica prende in esame il contesto storiografico e critico entro il quale Arnaldo Bruschi ha pubblicato la monografia del 1969 e cerca di individuare le principali linee dell’interpretazione del metodo progettuale di Bramante proposte dall’autore a partire da un’attentissima lettura delle sue architetture. Anche se i riferimenti critici del tempo possono ritenersi superati per l’esaurirsi del dibattito sul Manierismo allora imperante, la penetrante analisi delle pitture e architetture bramantesche permette all’autore di ricostruire con straordinaria efficacia la continuità dell’opera di Bramante evitando di farne un campione del Classicismo e permettendo di riconoscere al tempo stesso le ragioni del ruolo decisivo riconosciuto a Bramante già dai contemporanei nel passaggio fra la produzione architettonica del primo e secondo Rinascimento.

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