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La rivista del Centro

Annali di Architettura 32/2020

Flaminia Bardati
Leonardo, Domenico da Cortona e il modello ligneo per il castello di Chambord. Nuove ipotesi sulla genesi del progetto
pp. 89‐104.

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Il castello reale di Chambord, commissionato da Francesco i tra la fine del 1516 e l’estate 1519, costituisce un esempio straordinario dell’architettura del primo Rinascimento francese, capace di trasferire in un edificio residenziale l’impianto a croce greca inscritta, coniugando simmetria radiale e proporzioni modulari con la verticalità tipica della tradizione d’oltralpe e con il dinamismo della scala a doppia elica attorno alla quale si sviluppa l’intero edificio. L’attribuzione del progetto resta un nodo storiografico irrisolto: la coincidenza con la presenza di Leonardo da Vinci in Francia negli anni in cui si elabora il disegno d’insieme ne fa un candidato plausibile, ma anche altri nomi emergono dalle fonti, tra cui quello di Domenico da Cortona, legnaiolo toscano stabilitosi al servizio della corona francese dal 1495, pagato per la realizzazione di un modello ligneo del castello, andato perduto ma documentato da disegni e descrizioni. Molto simile al castello realizzato per l’impianto, l’edificio prefigurato nel modello ligneo si differenzia per la tipologia della scala, situata in uno dei bracci, e per i prospetti, caratterizzati su tutti i piani da arcate su paraste. Una completa revisione delle fonti e l’esame dei disegni originali che illustrano il modello ligneo mostrano che esso non costituiva un’alternativa scartata rispetto al disegno realizzato ma la prima tappa di un processo progettuale complesso, al quale hanno probabilmente collaborato sia Leonardo che Cortona. Correttamente restituito in scala, rispetto al castello costruito il primo progetto avrebbe avuto dimensioni sensibilmente minori, riconducibili a quelle di un padiglione di caccia. Sarà la decisione di enfatizzare l’impianto centrale collocando la scala a doppia elica all’incrocio dei bracci della croce a portare l’edificio alle dimensioni monumentali attuali, senza alterarne l’impianto di base e le proporzioni originarie.Oltre ad arricchire la cronologia relativa a Chambord di una fase supplementare, il prototipo prefigurato dal modello ligneo, ricondotto alle corrette dimensioni, si rivela inoltre ispiratore di altre residenze di caccia commissionate da Francesco i.

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