en

La rivista del Centro

Annali di Architettura 34/2022

Eleonora Caggiati
Il “desegno” di Pier Francesco da Viterbo e le fortificazioni della città di Parma nella prima metà del Cinquecento
pp. 103‐110.

< indietro     avanti >   |   sommario
Le vicende riguardanti il cantiere delle fortificazioni cinquecentesche di Parma, dopo il ritorno della città sotto il dominio pontificio nel 1521, pur essendo già state oggetto di studi, attendono ancora di ricevere una più precisa definizione. In virtù di inediti documenti riguardanti Pier Francesco da Viterbo, l’ingegnere di fiducia di Francesco Maria I della Rovere e uno dei più significativi tecnici militari del Cinquecento, appare ora possibile inquadrare sotto una differente luce l’episodio della legazione di architetti – Antonio da Sangallo il Giovane, Michele Sanmicheli, Giuliano Leni, Antonio Labacco e lo stesso Pier Francesco da Viterbo –, inviata in città nella primavera del 1526 per volere di Clemente VII con il compito di delineare il progetto di un efficace sistema difensivo.
^