The magazine of the Centro
Annali di Architettura 18-19/2007
Jeroen Goudeau
A Northern Scamozzi: Nicolaus Goldmann and the Universal Theory of Architecture
pp. 235‐248.
Lo scrittore di architettura e tutore privato Nicolaus Goldmann (1611-1665) di Leiden può essere considerato come la controparte settentrionale di Vincenzo Scamozzi per almeno due aspetti. Il primo riguarda il contenuto classicista vitruviano della sua teoria architettonica. Goldmann trae elementi importanti da Scamozzi, incorporati e adattati però alla sua propria teoria, pubblicata postuma da Leonhard Christoph Sturm con il titolo di Vollständige Anweisung zu der Civil Bau=Kunst... (Wolfenbüttel 1696). Goldmann ha diffuso l’eredità di Scamozzi nel Nord Europa soprattutto in Olanda, Germania, Scandinavia e Polonia. Il secondo elemento che li accomuna è lo scopo scientifico e universale della rispettiva produzione teorica. Si riscontrano tuttavia alcune differenze di metodo. Mentre l’orizzonte scientifico di Scamozzi era saldamente ancorato alla cultura umanistica e al culto dell’Antico, quello di Goldmann partiva dalla metodologia logico-matematica del ramismo, dell’enciclopedismo e del cartesianesimo – filosofie prolifiche nei paesi della Riforma. Le scienze matematiche in Scamozzi erano usate come tecnica di disegno, mentre al contrario Goldmann matematizzava la stessa teoria dell’architettura. In ogni caso entrambe le teorie contenevano la quintessenza di quello che allora era considerato il concetto di “universalità”. Il loro sforzo fu di dare qualità a una disciplina che così spesso era considerata una teoria del disegno meramente quantitativa. Grazie a progressi come questi, l’architettura del XVII e XVIII secolo si trasformò in una disciplina accademica nel senso pieno del termine.
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