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The magazine of the Centro

Annali di Architettura 23/2011

Fernando Rigon
Un microcosmo iconografico nel palladiano palazzo Valmarana, ora Braga di Vicenza
pp. 93‐96.

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Un recente, provvidenziale restauro consente ora una lettura completa del ciclo di affreschi del soffitto voltato a botte di una saletta al pianterreno di palazzo Valmarana di Vicenza. Questa saletta è l’unica dell’intero edificio a essere stata decorata, presumibilmente da G.B. Zelotti e dalla sua bottega agli inizi degli anni Settanta del Cinquecento. Il ciclo conferma una volta di più lo schema distributivo prediletto dalla cultura palladiana volto a illustrare il microcosmo terreno imperniato sulla quaterna materiale e temporale di Elementi, Caratteri dell’uomo, parti del giorno e dell’anno, cioè le Stagioni. La “spina” centrale del soffitto illustra così la scansione “canonica” di una giornata, divisa in Notte, Mattino (qui con le Ore), Mezzogiorno e Sera. La distribuzione adombra anche un rimando stagionale nella corrispondente sequela di Inverno, Primavera, Estate, Autunno. I comparti laterali – incorniciati al pari di quelli centrali da sontuosi stucchi – sviluppano temi mitologici con riferimento alla Terra (Creazione di Prometeo alla presenza del Tempo e della dea dell’intelligenza Minerva); il Fuoco (Fatiche di Ercole), Aere (Venere con Adone, il cui sangue darà origine ai rossi anemoni, da ánemos greco); Acqua (scena di naufragio di probabile derivazione dall’Odissea o dall’Eneide). Ciascun Elemento va letto in filigrana come allusione anche ai quattro Caratteri (o Temperamenti, o Complessori) nella successione di Melancolico, Collerico, Sanguigno, Flegmatico.

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