The magazine of the Centro
Annali di Architettura 27/2015
Margaret Daly Davis
Vincenzo Scamozzi and the antichità di Roma: purposeful reading, systematic recording
pp. 61‐72.
L’articolo tratta del Vincenzo Scamozzi studioso e indagatore di architettura antica. Le sue attente letture dei testi antichi, romani e greci, come anche della trattatistica moderna, insieme all’elaborazione di sommari, postille, estratti, osservazioni e commentari, diedero origine a ciò che doveva essere un vasto archivio, ben organizzato, di materiali sulle “cose che servono all’antichità di Roma”. Questo “schedario” perduto gli servì fin dall’inizio dei suoi studi come fondamento dei propri scritti, dei testi delle Therme Diocletiane, dei Discorsi sopra l’Antichità di Roma, come pure delle sue integrazioni all’Indice copiosissimo delle cose piu degne, che si trovano per tutti i libri d’architettura del Serlio. Seguire le tracce delle sue letture nelle citazioni come nelle postille, in particolare riguardo alle fonti antiche, getta luce sulle sue metodologie di studio che portarono alla sua ultima, monumentale produzione scientifica, L’Idea della Architettura Universale, pubblicata nel 1615.
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