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The magazine of the Centro

Annali di Architettura 31/2019

Gordon Higgott
Inigo Jones and the Architects of Antiquity
p. 127.

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Le annotazioni di Inigo Jones (1573-1652) sulla propria copia dell’edizione italiana del Vitruvio di Daniele Barbaro del 1567 (a Chatsworth House) rivelano il suo interesse per le innovazioni degli architetti dell’antica Grecia e della prima età romana. Prese appunti su Ermogene, che inventò la forma pseudo-diptera del tempio nella città di Magnesia, in Asia Minore; sulla basilica di Fano di Vitruvio, con la sua trabeazione semplificata; su Pytheos, che aveva scritto che l’architetto dovrebbe essere in grado di conseguire, in tutte le arti e le scienze, maggiori risultati degli specialisti di ciascun campo; sugli edifici di Atene, compreso il tempio di Zeus Olimpio; e sul tempio di Onore e Virtù a Roma, costruito da Gaio Muzio nel 101 a.C. in forma periptera ma senza colonnato sul retro.
L’interesse di Jones per la prima architettura greca fu stimolato dall’acquisizione da parte di Lord Arundel di un vasto carico di antichità dall’Asia Minore, che raggiunse Londra da Atene nel gennaio 1627. Fu probabilmente l’agente di Arundel, William Petty, a informare Jones della torre dei Venti ad Atene, visto che Jones prese nota dello stato di questo edificio nel Libro I del suo Vitruvio. Jones commentò anche il frammento di un’antica trabeazione nella collezione di Arundel. Questo frammento secondo lui dimostrava come potessero combinarsi le caratteristiche di tutti e tre gli ordini greci, come aveva spiegato Vitruvio descrivendo le origini dell’ordine corinzio nel Libro IV. Scrivendo nella Prefazione al Libro VII negli anni Trenta-Quaranta del Seicento, Jones osservò come l’architetto romano Cossutius (150 a.C. circa) avesse ricostruito il tempio di Zeus Olimpio a pianta diptera e a cielo aperto (ipètro). Questo edificio sosteneva la sua teoria, pubblicata postuma dal suo assistente John Webb nel 1655, secondo cui l’antico monumento di Stonehenge in Inghilterra fosse un tempio rotondo romano di ordine tuscanico, ipètro e con una variante della pianta diptera.

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