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Palladio Designer
Vicenza, Palladio Museum, 12 aprile - 5 maggio 2024
a cura di Guido Beltramini e Marco Gaiani
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La mostra

Andrea Palladio è universalmente noto per le sue architetture, ma in pochi sanno che fu anche il progettista delle “piccole cose” all’interno dei suoi edifici, come camini, lavamani, acquai, vere da pozzo e persino un armadio per la collezione di monete di Alvise Mocenigo. Uno dei rari fogli palladiani superstiti raffiguranti micro-architetture è conservato proprio a Vicenza e contiene lo studio di due sarcofagi antichi, fonte di ispirazione per i lavamani progettati per il refettorio di San Giorgio Maggiore a Venezia.

La nuova mostra allestita al Palladio Museum (12 aprile – 5 maggio), in occasione della Design week di Milano, vuole raccontare l’attività di Palladio come designer di queste micro architetture e lo fa avvalendosi di nuovi strumenti digitali. Alla base di tutto c’è l’acquisizione 3D di questi oggetti utilizzando uno strumento di uso comune: lo smartphone. Rielaborando una sequenza di fotografie scattate da diverse angolazioni attraverso un software messo a punto dall’Università di Bologna è stato possibile ricostruire il volume tridimensionale degli oggetti con precisione millimetrica.

In concomitanza con la mostra, nella sala della Pietra del Palladio Museum sarà esposto al pubblico il foglio di Palladio con lo studio dei due sarcofagi, che resterà visibile fino a metà giugno.

La mostra, curata da Guido Beltramini e Marco Gaiani, esporrà gli esiti della ricerca condotta negli ultimi tre anni da 60 studenti del corso di Fotogrammetria per l’architettura nel corso di laurea in Architettura-ingegneria dell’Università di Bologna. Il laboratorio, coordinato dai professori Marco Gaiani e Simone Garagnani, si è svolto all’interno di tredici edifici, rilevando un totale di 46 camini, 2 lavamani e un acquaio. Tutte queste micro architetture saranno presenti in mostra sia tramite le tavole di rilievo degli studenti sia attraverso la loro riproduzione a stampa 3D, nell’allestimento ideato dallo scenografo Andrea Bernard, già presente al Palladio Museum in occasione delle mostre Acqua, terra, fuoco (2022) e Raffaello. Nato architetto (2023). A fianco di questi contenuti, i visitatori troveranno schermi interattivi e una serie di interviste ai protagonisti dell’esperienza di ricerca e didattica.

La mostra sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali. In particolare gli stessi studenti che hanno effettuato i rilievi dei camini terranno una serie di workshop per avvicinare i ragazzi delle scuole secondarie all’uso della tecnologia applicato ai beni culturali. Inoltre si terrà un ciclo di conferenze tenute da esperti del settore.

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