it

The magazine of the Centro

Annali di Architettura 18-19/2007

Matteo Ceriana
La pala di San Zeno: l’architettura reale e quella dipinta
pp. 83‐104.

< previous     next >   |   index

Le capacità di Andrea Mantenga come architetto sono documentate dalle fonti fin dal suo arrivo a Mantova come artista di corte mentre tutta la sua pittura, specialmente quella di esordio e fino a quel capolavoro di “quadraturismo” ante litteram che è la gonzaghesca camera degli sposi, testimonia una ricerca costante non solo sui temi dell’ornamentazione architettonica all’antica ma più in generale dell’ars aedificatoria. L’articolo vuole ricostruire le conoscenze e le idee dell’artista padovano in questo campo partendo specialmente dal capolavoro che chiude la sua fase giovanile, e cioè il trittico di San Zeno a Verona (1456-59), che per la sua novità e complessità di impostazione spaziale, architettonica e compositiva – fortemente debitrice nei confronti dell’arte di Donatello a Padova – offre un valido banco di prova a questo esercizio e sopperisce assai bene alla perdita di altre opere ancor più strettamente architettoniche come la cappella per il marchese Ludovico nel palazzo ducale di Mantova.

To read the full article, you must subscribe to the Palladio Museum newsletter.
If you have not yet subscribed, you can do so by visiting this page, otherwise enter the email address used to subscribe to the Palladio Museum newsletter:

^