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The magazine of the Centro

Annali di Architettura 30/2018

Amedeo Belluzzi
Grigio e bianco nell’architettura fiorentina del Quattrocento
pp. 7‐20.

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Il diffuso ricorso alla pietra serena, di colore grigio, è messo in rapporto con l’affermazione di un’architettura che valorizza le colonne monolitiche e propone dettagli di gusto antiquario. Le particolari caratteristiche di questo materiale propongono, soprattutto negli interni, nei cortili, nei chiostri, un’alternativa alla pietra forte, che vanta un primato assoluto nell’edilizia fiorentina del Medioevo. Nelle chiese di San Lorenzo e Santo Spirito il telaio in pietra serena inquadra superfici intonacate di bianco, prive dei dipinti murali che nei secoli precedenti avevano decorato gli spazi sacri. L’architettura può dimostrare l’autonoma capacità di modellare lo spazio e di scandire le pareti. La scelta a favore di superfici candide deve fare i conti con i criteri del decoro e dipende da motivazioni differenti: nel duomo di Pienza si punta alla luminosità, nella chiesa di San Salvatore al Monte alla povertà evangelica, nella tribuna della Santissima Annunziata a una economia di materiali che suscita critiche. Grazie all’impiego del marmo apuano, la lanterna della cattedrale segna l’apoteosi del bianco, un colore del quale viene messa in dubbio l’esistenza stessa.

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